ORTO E CUCINA

“Coltivare un orto, anche solo un orto sul balcone, va oltre la soddisfazione personale e diventa un gesto di indipendenza e un primo passo, alla portata di tutti, verso un bilanciamento tra ciò che produciamo e ciò che consumiamo”
Grazia Cacciola, Orto e cucina, Moka libri, 2016

E’ da tempo che desidero parlare di questo libro scritto da Grazia Cacciola per Moka libri. Ho approfittato di queste prime giornate di primavera, tra attrezzi da giardino disseminati nell’orto dopo la pausa invernale e la cucina in fermento per sperimentare nuove ricette, per mollare tutto lì com’era, sedermi e gustarmelo con calma. Siete curiosi di saperne di più?

In queste giornate l’aria è carica del profumo del mare ed è una sensazione per me ancora tutta da scoprire, perché le mie primavere fino a poco tempo fa, quando ancora vivevo in città (Milano), le ricordo con tutt’altro sapore e in questa nuova vita qui, tra navi e gabbiani, spesso fatico a riconoscere i segnali delle stagioni.

Il clima sulla costa è certamente più mite, e non c’è un vero e proprio stacco netto come quello cui ero abituata nel freddo nord. Una certezza della primavera, però, mi arriva puntuale dal nostro piccolo ma rigoglioso orto sul terrazzo. E’ un orto che abbiamo costruito utilizzando materiale di recupero (persino la struttura di un letto!) ed è piuttosto selvaggio, con le fragole tra le erbe aromatiche (timo limone, origano, maggiorana e basilico), alchechengi, peperoncini, insalata, aglio, cipolla e qualche carotina… poi ci sono le fave, il prezzemolo, melanzane e cetrioli. Alcune piante da frutto, che non soffrono la vita in vaso, per esempio un limone, due nespoli, un fico, il melo che ora è tutto un fiore, e il melograno. Visto il clima mite, mi sono azzardata anche con la coltivazione di avocado, e di ananas… vi saprò dire se faranno frutti! Anzi, se avete esperienze in merito sono tutta orecchi! Mi piace utilizzare quello che ci regala l’orto per cucinare e mi diverto a sperimentare. Capite perché questo libro mi ha subito entusiasmata, oltre alla stima per Grazia e per Alice!

Passiamo subito a sfogliarlo insieme. Gli ortaggi descritti, in ordine alfabetico, sono adatti sia a chi ha un orto, sia a chi, come me, coltiva in vaso. Per ognuno sono indicati i trucchetti per la coltivazione e due ricette, di cui una immortalata dagli scatti della bravissima Alice. Qualche esempio? Iniziamo dall’Aglio, ingrediente protagonista dell’aieda (un primo piatto dell’appenino bolognese) e della conserva di aglio marinato; poi le Arachidi, quindi la Barbabietola, con la ricetta del kvass, una bevanda tipica dei paesi dell’Est… e così via fino alla Zucchina, con gli spaghetti di Zucchina al pesto di noci.

Quello che mi piace di questo libro, oltre ai tantissimi spunti per imparare a coltivare ciò che mettiamo nel piatto, anche avendo poco spazio a disposizione, è che le ricette sono semplici e allo stesso tempo sfiziose, mai banali. Soprattutto, richiamano l’amore per la nostra tradizione culinaria, con un pizzico di innovazione. A questo proposito, mi è venuta in mente la frase di un film visto di recente.

Madame Mallory: Ma perché cambiare una ricetta che ha 200 anni?
Hassan: Perché, Madame, forse 200 anni sono un po’ troppi…

Questo film, dello stesso regista di Chocolat, mi ha fatto venire voglia di India (pur essendo una commedia francese!) e di una ricetta speziata. Nel libro di Grazia, curiosando, ne ho trovata azzeccatissima. Siete curiosi? Leggete oltre…

Si tratta degli alloo tikki, delle polpettine di patate con cumino, peperoncino verde, coriandolo, zenzero e piselli freschi.
Avevo già tutti gli ingredienti in casa, così mi sono cimentata, utilizzando come unica modifica del pane senza glutine anziché pane con glutine, e cuocendole al forno anziché friggerle… anche se fritte, naturalmente saranno ancora più buone.

INGREDIENTI
(per circa 8 polpettine)
10 baccelli di piselli, sgranati e lessati
3 patate grandi, lessate e pelate
2 fette di pane raffermo (io ho usato del pane senza glutine)
2 peperoncini verde, tritati finemente
1 cucchiaio di semi di cumino
1 pezzetto di zenzero fresco (1 cm)
1 manciata di coriandolo fresco tritato
pepe nero
sale marino integrale
olio di arachidi (se si friggono)

Per preparare le polpette ho amalgamato tutti gli ingredienti, sbriciolando il pane e schiacciando le patate con una forchetta. Ho diviso l’impasto in 8 parti, dando la forma delle polpette con le mani. Ho infornato a 180°C per 20 minuti.
Ho accompagnato con un’insalata di spinaci freschi e lime. Davvero buonissime!

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Il libro è di 108 pagine a colori, e presenta inoltre delle tabelle utilissime per capire quando seminare e quando raccogliere i diversi ortaggi, oltre ai diversi tipi di macerati naturali che si possono preparare per allontanare ospiti non graditi…

La rete elettronica artificiale di connessione troppo spesso ci disconnette dalla nostra connessione alla natura… Coltivare un proprio orto, non importa quanto sia grande, e cucinare il proprio cibo, è un modo fantastico per sintonizzarsi sul battito cardiaco del pianeta!