“Esistono tanti tipi diversi di famiglia, certe famiglie hanno una mamma, certe altre hanno un papà, o due famiglie. Qualche bambino vive con gli zii, alcuni vivono con i nonni, altri bambini vivono con i genitori adottivi, altri ancora vivono in case separate, in quartieri separati, in diverse parti del paese e possono anche non vedersi per giorni, settimane, mesi, anche anni a volte, ma se c’è l’amore cara quello è un legame autentico, e tu avrai una famiglia nel cuore, per sempre”
(Mrs. Doubtfire)
Cari aficionados, come state? Inizio questo post citando la frase di un film che ho rivisto tante volte e che mi ha sempre fatto commuovere, Mrs. Doubtfire, con Robin Williams. Poco fa mi sono capitate sotto gli occhi queste parole e le ho volute condividere qui con voi, sentendole ora più che mai molto vicine…
In questi giorni è venuta a trovarmi Roxana, che è entrata nella nostra famiglia 12 anni fa come badante di mia nonna. Mia nonna parlava dialetto mantovano, mentre lei veniva dal Salvador, ma si capivano. Ora che mia nonna non c’è più, è rimasto un legame prezioso, anche se a volte capita di non sentirsi per un po’. E’ arrivata in questi giorni in cui mi sto interrogando sul significato di famiglia, quella biologica e quella che si sceglie, che va oltre il sangue, ed è frutto di amore e di scelte di vita. Abbiamo parlato tanto, cucinato di più, e riportato alla mente ricordi che hanno scaldato il cuore.
Mi ha insegnato a preparare le pupusa (tortilla salvadoregne a base di farina di mais ripiene, in questo caso con zucchina, cipolla, peperone) e a cucinare la papaya verde, con la quale abbiamo preparato un’insalata. Poi abbiamo fatto l’escabeche, ovvero una giardiniera che è anche ottima come farcitoast (basta cambiare il taglio delle verdure), e che condivido qui. Se avete sbirciato le Instagram stories avete visto Roxana all’opera, ma per chi avesse perso qualche passaggio, di seguito trovate tutto.
Io le ho insegnato a preparare la farinata ligure e le ho donato uno scooby di Kombucha, che le ha ricordato un aceto che si usa nel suo paese, a base di bucce di ananas! Peccato non sia facile trovare ananas biologici, perché mi sarebbe piaciuto imparare a produrre questo condimento…! E’ stato bello trascorrere tanto tempo ai fornelli, tra donne, con la cucina frizzante di profumi e magia.
Ma ora ecco la ricetta del farcitoast (o se preferite giardiniera, se tagliate le verdure come in foto)
(dosi per 2 barattoli in vetro da 1 litro ciascuno, quelli con tappo a vite che fa ‘clac’)
INGREDIENTI
-1/2 cavolfiore;
– 2 peperoni rossi, senza semi e senza parte bianca;
– 2 peperoncini verdi, senza semi e senza parte bianca;
– 2 carote;
– 1 cipolla dorata;
– 4 cucchiai di senape dolce;
– 1/2 cucchiaino di timo;
– aceto di mele;
– sale marino integrale;
– 2 spicchi di aglio;
– olio extra vergine di oliva
In una pentola abbiamo messo a scaldare 2 litri di acqua con 1 pizzico di sale e 2 cucchiai di aceto di mele. Nel frattempo abbiamo lavato tutte le verdure e tagliate a julienne (per il farcitoast basta tagliarle a dadini, ma il procedimento è lo stesso). Quando l’acqua ha iniziato a bollire, abbiamo sbollentato il cavolfiore per circa 4 minuti (deve restare croccante!), poi con una schiumarola l’abbiamo scolato e messo in una ciotola a raffreddare, e abbiamo ripetuto l’operazione con le carote.
In una padella abbiamo messo a scaldare l’olio e aggiunto aglio schiacciato e sale. Dopo qualche minuto, quando l’aglio ha iniziato a rilasciare il suo aroma e ad abbrustolirsi, lo abbiamo rimosso e abbiamo aggiunto il peperone, il peperoncino e la cipolla, facendoli saltare per qualche minuto fino a doratura della cipolla.
In una ciotola capiente, abbiamo mescolato il cavolfiore, le carote, il peperone, il peperoncino e la cipolla. Abbiamo aggiunto un po’ di acqua di cottura con l’aceto di mele, poi sale, timo e senape.
La morte sua: nei toast, con della maionese (ovviamente vegan); oppure come antipasto.
Volendo può essere conservata fino a un anno nei barattoli di vetro, previa sterilizzazione e bollitura 😉 Una volta aperto il barattolo si conserva 7 giorni in frigorifero.
6 Comments
Ursula
26 Aprile 2017 at 21:33Appena ho letto su Instagram che avevi scritto una riflessione sul significato di famiglia sono venuta subito a leggerlo perchè al momento è un argomento che mi tocca particolarmente ma è un discorso molto lungo e doloroso e non è il luogo giusto per parlarne. Io amo profondamente la mia famiglia, coloro che mi hanno messo messo al mondo e che mi hanno fatta diventare la donna che sono ora ma al tempo stesso mi sono resa conto che non tutti coloro che mettono al mondo qualcuno sono in grado di essere una famiglia. C’è chi si dimentica di avere dei figli come c’è chi si dimentica di avere dei genitori. Alla fine si,famiglia è chi ci ama e si ama indipendentemente dal legame di sangue che ci può essere.
La BalenaVolante
27 Aprile 2017 at 9:01Grazie Ursula! La penso esattamente così ❤ grazie per la condivisione
Fabio
27 Aprile 2017 at 13:44E’ incredibile il patrimonio che anche queste persone portano dai loro Paesi. Spesso le abbiamo vicine e nemmeno lo consideriamo più di tantoquesto aspetto. Sono Paesi lontani, con culture diverse e molto affascinanti. Bello avere avuto questa possibilità di cucinare assieme. Ricetta molto interessante.
La BalenaVolante
1 Maggio 2017 at 17:49Grazie Fabio! Sì, anche quando viaggio mi piace scoprire la cucina locale.. per esempio in India avevo seguito un corso di cucina da una signora che mi aveva insegnato a fare il pane e i curry! Cucinare insieme il cibo e condividerlo alla stessa tavola unisce molto più di tante parole e crea dei legami pazzeschi!!
Serena di Enjoy Life
29 Aprile 2017 at 23:43Condivido in pieno queste considerazioni sulla famiglia, una famiglia è dove c’è accoglienza, amore, condivisione, a prescindere dai legami di sangue! Io ed il padre biologico di mia figlia ci siamo separati quando lei aveva due anni e l’esperienza ci ha insegnato che spesso si creano legami ben più forti di quelli di sangue…
Grazie per la ricetta della giardiniera, io la adoro!
Un caro abbraccio
La BalenaVolante
1 Maggio 2017 at 17:46Grazie Serena!! Nel nostro caso abbiamo iniziato il percorso per adottare un bimbo… la penso esattamente come te!!!
La ricetta di questa giardiniera è molto gustosa grazie alla senape e al timo essiccato, inoltre mi è piaciuto il metodo di preparazione, scottando in acqua bollente e aceto di mele il cavolfiore e la carota, e saltando invece la cipolla e il peperone nell’olio con aglio, le verdure restano croccanti e saporite, ma senza risultare troppo acidule!!