La casa felice: l’arte della semplicità per la casa

Il minimalismo mi ha sempre affascinato, per quanto non mi possa definire una creatura minimalista! Tuttavia, qualche mese fa su Netflix ho visto un documentario su questo tema, Minimalism, e mi sono sentita molto in sintonia con il messaggio alla base di questo approccio, ovvero: acquistare meno, farlo con più consapevolezza, e dedicare il tempo e il denaro spesi per acquistare cose inutili a ciò che più conta per noi: persone, esperienze, viaggi…

Detto questo, ho una confessione da fare. Da quando ho iniziato a muovere i primi passi per ridurre l’impatto ambientale della nostra famiglia, mi è capitato di sentirmi più volte a disagio sentendo parlare di decluttering… non so se è capitato anche a voi, ma la prima immagine che mi veniva in mente sentendo parlare di riordino era pressapoco un cassonetto pieno zeppo di rifiuti… moltiplicato per tutti i seguaci di Marie Kondo e metodi affini di cui ultimamente si sente spesso parlare.

Così eccomi a novembre, al momento di traslocare. Dovendo mettere negli scatoloni anni di oggetti accumulati, mi è venuto naturale chiedermi se ne avessi ancora bisogno. E subito dopo l’incubo dei rifiuti che avrei potuto generare mi ha fatto riflettere: è possibile conciliare decluttering e zero waste? Da lì ho iniziato a informarmi, a cercare soluzioni per destinare gli oggetti che non mi interessava più portare con me, e ho scoperto che sì, è possibile conciliare zero waste e decluttering. Ci vuole buon senso, organizzazione e tempo da dedicare a smistare, donare, riciclare, trovare nuove destinazioni. Alla fine, però, è tempo ben speso. Non solo perché avremo evitato di produrre ulteriori rifiuti, ma anche perché, come diceva Benjamin Franklin, “Ogni minuto speso a organizzare è un’ora guadagnata.”

Uno dei libri che ho trovato più utili in questo percorso è stato La casa felice, di Julie Carson e Margot Guralnick, fondatrici di Remodelista.com, sito di riferimento dell’interior design statunitense.

La casa felice

La casa felice non è un libro sullo zero waste, quanto piuttosto sul ‘riordino’. Tuttavia, ho apprezzato molto l’approccio ‘gentile’ e rispettoso del Pianeta. Le soluzioni proposte da Julie e Margot, sono a dir poco geniali. Non solo per avere una casa più ordinata, ma anche più funzionale e bella.
Vediamo su cosa si basa il loro manifesto:


01. Compra meno cose. In altre parole: punta sulla qualità e prima di acquistare qualcosa chiediti se davvero ti serve.
02. Regala ciò che non usi a chi invece potrebbe apprezzarlo.
03. Guardati intorno. L’invito è a guardare ciò che si ha già, valorizzandolo. A volte basta poco per dare nuova vita agli oggetti!
04. Ruba idee ai maestri dell’organizzazione. Nel libro trovate tantissimi esempi pratici per rendere la nostra casa un ambiente più piacevole, all’insegna della semplicità, illustrati da belle foto a colori.
05. Dimentica la plastica. Non si tratta di buttare la plastica durevole che si ha già, ma di scegliere materiali più sostenibili per i futuri acquisti.
06. Sii consapevole di quello che hai. A volte abbiamo armadi zeppi di vestiti che non sappiamo nemmeno di avere. Lo stesso vale per la dispensa, libreria, armadietti vari…
07. Stabilisci una serie di abitudini per semplificarti la vita. Per esempio: riponi sempre le chiavi nello stesso posto.
08. Mettiti comodo. Non si tratta di creare un ambiente ordinato e asettico, ma una casa accogliente tutta da vivere.

Ciò che ho amato di La casa felice è che si rivolge non solo al ‘minimalista’ ma anche a chi come me ha un approccio più simile all’accumulatore seriale… e lo fa con idee pratiche per rendere la propria casa più ordinata e funzionale senza rinunciare al lato estetico.

E voi lo avete letto? Quali altri libri mi consigliereste sull’argomento?