Una giornata all’oasi della pace la belle verte

Cari aficionados, come state?

Prosegue il nostro tour tra i rifugi che aderiscono alla rete dei santuari italiani, e se vi va, oggi vi porto a visitare l’oasi della pace belle verte, ovvero la ‘non fattoria‘.

Era da tempo che desideravo visitare questo luogo. L’oasi si trova in Piemonte, precisamente vicino a Ovada, tra campi di grano e campagna alberata pianeggiante, con le colline sullo sfondo.

Finalmente lo scorso weekend si è presentata un’occasione e così l’abbiamo colta al volo, per sostenere un evento, un pic nic con visita guidata e presentazione del progetto di No Mattatoio, in rappresentanza del quale sono venute alcune volontarie direttamente da Roma, dove ha avuto origine questa iniziativa.

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Così, grazie al passaggio in macchina dell’amica Silvia, siamo arrivati all’oasi di prima mattina.

Ad accoglierci un coniglio bianco di taglia grande (almeno rispetto ai coniglietti domestici con cui ho avuto a che fare fin qui!), curioso e socievole, a cui manca solo il panciotto e sarebbe perfetto come controfigura del Bianconiglio di Alice, e poi Mario, che insieme alla sua compagna Masha si occupa del rifugio.

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Guardandoci intorno notiamo diversi conigli, tutti liberi e perfettamente a loro agio, nonostante il chiasso di noi umani.
Aiutiamo ad allestire il pic nic, imbandendo una tavolata improvvisata su alcune balle di fieno..

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Torte salate, lasagne di pane carasau, hummus alla barbabietola, gorgonzola (veg, ovviamente, del mitico Marco dell’Alhambra cafè) e focaccia (grazie alla generosità di Zona Zuena a Genova per esserci venuti incontro con il preventivo!), spiedini di pomodorini e avocado, insalata di riso, gazpacho di melone 8anche questo preparato da Marco), farfrittata, polpettone e chi più ne ha più ne metta.. tutto ovviamente vegan, come il tiramisu con cui abbiamo concluso questa abboffata 🙂

Subito dopo, le ragazze di NO Mattatoio ci hanno illustrato la loro campagna… è stato un momento molto toccante, dove a stento ho trattenuto le lacrime.

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No Mattatoio non è stato promosso da alcuna associazione in particolare, ma è nato, crescuto e viene portato avanti da singoli attivisti e da tutti coloro che decidaranno di seguirlo.
Tutto è nato da un presidio non violento permanente davanti ai cancelli del mattatoio di Roma, per raccontare la realtà nascosta dietro a quei cancelli. Quello che mi ha colpito di queste donne venute a raccontarci dell’iniziativa, e che hanno percorso oltre 700 km per venire a raccontarcelo, è l’enorme coraggio di testimoniare e documentare una realtà tanto atroce quanto poco conosciuta.
Col tempo questa iniziativa è stata accolta anche da altre città in tutta italia, diffondendosi a macchia d’olio. Se vi interessa saperne di più, vi invito a visitare il sito, dove Eloise Cotronei e Rita Ciatti ci raccontano degli scopi del movimento, e dove trovate le date dei diversi presidi a seconda delle zone d’Italia.

Dopo questo intervento di Eloise, Michela, Simona e Ludovica, passiamo a storie di animali che sono scampati alla catena di smontaggio dei mattatoi, animali fortunati che hanno trovato in questa oasi un posto dove vivere in pace, così come dovrebbe avere diritto ogni Essere Vivente su questo pianeta.

Mario ci accompagna a conoscere Kama, un simpatico maiale a pois, intento a riposare al fresco…

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e poi Osvaldo, un pacifico esemplare di vietnamita

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Ci sono i tori Tao e Ra, che si avvicinano curiosi… mentre Mario ci racconta di Chicca, una mucca di razza cabannina, razza ligure in via di estinzione, oggi rivalutata per la produzione di carne

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—eh già, tutti gli animali ospiti qui arrivano da allevamenti o situazioni in cui sarebbero stati destinati al macello, per poi finire salsicce, prosciutti ecc.. come Pino e Rosina, due asinelli molto socievoli…

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quello che si respira è un’aria di tranquillità, che credo traspaia anche da queste immagini, per le quali ringrazio di cuore Donatella Moscatelli e Silvia della Collina dei Conigli, che mi hanno permesso di pubblicare queste loro foto… il mio telefono proprio quel giorno aveva deciso di abbandonarmi 🙂

Il tour comunque non è finito qui, se vi va vi invito a proseguire la conoscenza degli ospiti del rifugio andando a visitare il sito www.lanonfattoria.org, dove trovate anche le indicazioni per sostenere concretamente questo luogo, e inoltre vi segnalo il bellissimo video girato dall’amico Michele Sodi sul suo canale youtube, sembrerà di essere lì!

A presto amici!