PRIMI PASSI VERDI. Di Nicoletta Pennati, Rita Imwinkelried. Edito da Altraeconomia.

Non c’è niente di più naturale di un bimbo. Eppure, nonostante l’aspetto innocuo dei nostri pargoli, il loro impatto ecologico può risultare più pesante di quanto si possa immaginare, a meno che non si usino alcune accortezze, come suggerito in questo utile vademecum.

Ciascun bambino può arrivare a produrre una vera e propria montagna di rifiuti, già dai primi mesi di età;  è stato stimato infatti che a ogni bimbo corrisponde 1 tonnellata di pannolini usa e getta, che finiscono dritti nell’inceneritore, in quanto non possono essere smaltiti altrimenti. Si parla di montagne di rifiuti! Eppure le alternative ci sono, per esempio i ciripà, pannolini lavabili usati anche dai nostri nonni, come sottolineano le autrici di Primi passi verdi, Nicoletta Pennati e Rita Imwinkelried, giornaliste, mamme che conducono stili di vita eco sostenibili e fondatrici del sito www.esseresostenibili.it.

Un lavoro di ricerca, il loro, piuttosto complesso, che ha dato vita a un libricino ricchissimo di spunti di riflessione e soluzioni pratiche per cambiare le nostre abitudini a partire dalla vita di tutti i giorni. Le sorprese, belle e brutte, sono state numerose. Così, come scrivono sul loro sito, hanno scoperto dalla dermatologa Pucci Romano, vicepresidente della sede italiana dell’Associazione Internazionale di Ecodermatologia, che nel settore della cosmesi non esistono regole e leggi che vietano ingredienti tossici, o almeno impongono di avvisare sull’etichetta della loro presenza – mentre nel settore dei prodotti per la pulizia della casa questo è d’obbligo da molto.
Di consequenza sono in vendita olii e creme per bambini piccoli con sostanze da evitare assolutamente. Qualche esempio? Derivati del petrolio (vaselina, paraffina, ecc.), siliconi o i glicoli (propylene glycol, butylene glycol, perntylene glycol). Certo, sull’etichetta sono elencati, ma come fa una persona a sapere che sono sostanze chimiche tossiche? In Primi passi verdi trovate le informazioni necessarie per fare a meno di questi prodotti e per trovare alternative.

Ecco allora una guida preziosa non solo per quei genitori  che vogliono far crescere il proprio bambino -da 0 a 6 anni- sano e in armonia con il pianeta, ma anche per chi si vuole incamminare sulla strada dell’ecosostenibilità e  avere qualche strumento in più. Leggendolo scopriamo che in realtà non occorre diventare dei fanatici del bio nè tantomeno deli asceti per far crescere il proprio bambino in modo naturale e nel rispetto dell’ambiente. Molto spesso si tratta semplicemente di usare il buon senso e acquisire maggiore consapevolezza rispetto alle proprie scelte.

Le domande e risposte sono chiare e dettagliate: quanto si risparmia con le pappe casalinghe e come cambia l’impatto ambientale rispetto a quelle già confezionate? Un bambino può crescere sano seguendo un’alimentazione vegetariana?

Primi passi verdi fa parte della collana di Altraeconomia ‘Io lo so fare’, che propone soluzioni concrete per cambiare la società con le nostre mani, promuovendo la cultura del ‘saper fare’; è questa la chiave infatti per coltivare una sana indipendenza dal mercato e dalla società dei consumi. Come? Autoprodurre cibo, vestiti e i più svariati oggetti di uso quotidiano; risparmiare energia, combattere gli sprechi sono solo alcuni esempi.

Autarchici non per individualismo, ma per mettere in comune saperi e conoscenze!

Edito da: Altraeconomia;

Prezzo: 5 euro;

Pagine: 104