“Quando avevo 5 anni, mia madre mi ripeteva sempre che la felicità è la chiave della vita. Quando andai a scuola, mi domandarono come volessi essere da grande. Io scrissi “felice”. Mi dissero che non avevo capito il compito, e io dissi loro che non avevano capito la vita.”
John Lennon
Da piccola quando mi chiedevano cosa mi sarebbe piaciuto fare da grande non avevo le idee molto chiare.
Le mie compagne volevano fare la maestra, l’infermiera e la ballerina. Io sognavo di fare quella che va in Antardide a difendere i cuccioli di foca dai cacciatori.
Ma che mestiere è?!
Magari in tedesco esiste una sola parola per definirlo. Non mi stupirebbe visto che esiste addirittura una sola parola per dire ‘persona che si infila i guanti per tirare palle di neve’ (handschuhschneeballwerfer)!
Beh.
Ancora non so cosa voglio fare da grande..
..di certo so che voglio essere felice.
+++
Ricettina?
INGREDIENTI
(per due persone con un buon appetito!)
200 gr di zucca bio (io ho usato la Butternut);
250 gr quinoa rossa bio;
2 cucchiai di cocco essiccato in scaglie bio;
1 cipolla bianca bio;
1 cucchiaino di anice bio;
1 cucchiaino di curcuma;
1 cucchiaino di pepe nero;
1 cucchiaino di peperoncino bio;
olio extravergine di oliva bio;
sale integrale bio;
Ho sciacquato la quinoa e messa a bollire per 20 minuti circa. Per la quantità d’acqua mi regolo così: per ogni bicchiere di quinoa aggiungo 2 bicchieri e mezzo di acqua.
Trascorsi i 20 minuti ho spento il fuoco e lasciato il coperchio.
In una padellona a parte ho fatto dorare una cipolla tagliata finemente in olio extravergine d’oliva. Ho aggiunto i semi di anice macinati, le scaglie di cocco, il peperoncino, la curcuma, il pepe e per ultima la zucca tagliata a dadini.
Ho fatto ammorbidire la zucca, a fuoco lento, aggiungendo un po’ d’acqua e lasciando il coperchio.
Quando la zucca è risultata morbida ho aggiunto la quinoa e mescolato a fuoco basso per un paio di minuti, così da amalgamare i sapori. Ho aggiustato di sale e lasciato riposare a fuoco spento qualche minuto.
Con questa ricetta partecipo alla raccolta Salutiamoci, nata da un’idea di Brii, Lo, Cobrizo, Stella e Ravanella che viene ben riassunta dalle loro parole:
La sfida consiste nel cucinare qualcosa di buono, bello e soprattutto sano, alla scoperta di nuovi ingredienti nel rispetto della loro stagionalità, approfondendo la conoscenza del rapporto tra cibo e salute, ed evitando soprattutto facili scorciatoie industriali o scelte che prediligano solo l’occhio o il palato senza tener conto della salubrità nel lungo termine.
Questo mese l’iniziativa è ospitata da Daria, su goccedaria.it, con l’ingrediente del mese, ovvero la quinoa.
NB:Avvertimento: L’abbinamento zucca-cocco-anice crea elevata dipendenza!
16 Comments
Daria Voltazza
5 Marzo 2014 at 13:12La quinoa con la zucca a mio avviso ci sta proprio bene, però non avevo mai provato a metterci cocco e anice che danno un aspetto esotico! Decisamente da provare! Bello anche l’effetto colorato!
labalenavolante
5 Marzo 2014 at 13:16Grazie 🙂 E’ un abbinamento che ho trovato solo in India in effetti.. quando l’ho provato mi ha conquistata subito! In genere non amo l’anice.. sarà che da piccola ho preso una sbronza colossale con l’ouzo, il liquore greco.. beh, comunque con la zucca e il cocco ci va a nozze!! un bacione anche alla tua piccola Alice, ho visto che era il suo compleanno!
APPyLE
5 Marzo 2014 at 16:33buona la zucca 😉 a me piace talmente tanto che spesso me la mangio a merenda col cioccolato hehe
Il mio sogno è fare la giornalista (che scrive articoli x giornali però, non televisiva)
labalenavolante
7 Marzo 2014 at 9:09In bocca al lupo per il tuo sogno..
A presto!
alicegrandi
5 Marzo 2014 at 22:27Mi piacciono un sacco i colori di questo piatto! E anche tutte le spezie che hai usato 🙂 Complimenti e un bacione :*
labalenavolante
7 Marzo 2014 at 9:24Ciao Alice! Grazie, è parecchio insolito come accostamento, eppure ha il suo perchè 🙂
Sto preparando il prossimo post con il ringraziamento per il premio.. FELICE <3
bacioni
MARI
6 Marzo 2014 at 15:54Hei anch’io vorrei essere felice per i prossimi… bè esageriamo pure… 60 anni! anche perchè non ho ancora ben capito se voglio continuare a fare l’architetto…è un mestiere che in questi ultimi 8-10 anni è andato fuori moda: la gente preferisce il fai da te strutturale, le case tipo Lego tutte uguali, e l’arredo ikea monta-smonta e porta via… poi ci si è messo anche mister Monti ad annoverarci di responsabilità occulte e a toglierci i tariffari minimi… così siamo ridotti alla corsa agli sconti e al paghi 1 e prendi 2… un gran divertimento! Sarà questo il motivo della mia felicità per il prossimi anni!?!
Strano abbinamento il tuo, ma mi sà che questa quinoa è favolosa!!!! 😉
labalenavolante
7 Marzo 2014 at 9:32Ciao Mari! Uh, l’architetto sì che è un mestiere VERO! Già il fatto stesso di poterlo definire con una parola è un passo avanti :-))))
Io ultimamente oscillo tra scrivere, dipingere ad acquerello, zappare la terra e fare la bagnina.. unire i puntini per capire il disegno che c’è dietro dà come risultato.. O_0
L’abbinamento è insolito sì.. mi ha conquistata al primo assaggio e devo dire che riconfermo la prima impressione anche dopo averlo sperimentato io stessa! L’importante è bilanciare il dolce del cocco e della zucca con il sapore più deciso della cipolla e non eccedere con l’anice, altrimenti diventa preponderante. Qui un cucchiaino è più che sufficiente a lasciare un retrogusto molto particolare!
un bacione
Costanza
6 Marzo 2014 at 17:42Ti giuro che mai e poi mai mi sarebbe venuto in mente di usare l’anice per un primo piatto e per di più abbinato alla zucca e al cocco! Ma come ti vengono queste idee?:-) L’India, vero? A me piace tantissimo la cucina indiana perché è colorata e piena di spezie, per me è normale mettere in un piatto un’unica spezia o al massimo due, loro sono capaci di mettercene 10 diverse e riescono anche ad ottenere un abbinamento perfetto! Io invece volevo lavorare in un circo, volevo fare la trapezista,ma mi sarebbe piaciuto anche domare i leoni! Sitz!!!
labalenavolante
7 Marzo 2014 at 9:37Ciao Costanza!
La trapezista! STUPENDO. Dopo aver visto Il cielo sopra Berlino, per mesi ho avuto la fissa di voler fare la trapezista! Volevo diventare come Maryon, l’affascinante protagonista femminile del film. Poi però soffrendo di vertigini ho desistito!!
Come scrivevo prima a Mari l’abbinamento èp insolito, sta tutto nel riuscire a bilanciare i sapori. L’anice è la prima volta che lo uso anch’io in un primo piatto.. anzi, a dire il vero di solito non lo uso affatto dopo che nella fanciullezza ho preso una sbronza a base di ouzo (il liquore greco a base di anice).. eppure in questo trittico con zucca e cocco ci sta a meraviglia, a patto di non eccedere. E’ piacevole sentirne il retrogusto, ma se si esagera il piatto saprà inevitabilmente di anice! Un cucchiaino è la giusta dose :-))
un bacione
Felicia
7 Marzo 2014 at 5:30Bellissima la quinoa rossa, originale e aromatico abbinamento, mi piace la zucca abbinata all’anice, riesco ad immaginarmi il profumo e l’aroma. Buona giornata.
p.s.: Tanti anni fa cercavo la serenità, ero arrabbiata con il mondo e con me stessa, mi sentivo inutile, non trovavo la giusta via, ero sempre depressa e infelice…. ora sono serena. La scelta vegan mi ha donato la serenità…… diventare vegan non è solo una scelta alimentare è la vita. Cosa voglio diventare da grande….. voglio essere serena. Mi sa che sono diventata grande!!! un Abbraccio
labalenavolante
7 Marzo 2014 at 9:42Ciao Felicia! Che commento.. ZEN! Hai ragione, a me questa scelta ha dato tanta serenità. Credo sia la scelta migliore che abbia mai fatto fin qui a dire il vero 🙂 E altrettanta serenità mi da continuare a condividere il più possibile e dialogare con le persone spiegando i motivi di questa mia scelta. Nel tempo, grazie al dialogo con chi la pensava diversamente da me, sono diventate vegan tante persone intorno a me, come mia mamma, il mio compagno, amiche, colleghi.. La nostra è una grande missione!! un abbraccio
Felicia
7 Marzo 2014 at 19:21Hai ragione… la nostra scelta va raccontata… ma descritta ma sopratutto cerco di far arrivare le mie sensazioni, il mio stato d’animo. Non è solo una scelta alimentare, ti cambia la vita totalmente, ti trasforma. La condivisione tra blogger, il dialogo, il confronto sono importanti e irrinuciabili. Grazie 🙂
Serenella Ibba
9 Marzo 2014 at 18:41Ciao Lucy,
bello il tuo sogno da bambina su cosa fare da grande……salvare i cuccioli di foca in Antartide presuppone già un alto grado di consapevolezza!!!
Io da bambina volevo fare la veterinaria……..invece faccio l’impiegata 🙁 compensando poi a casa, liberando la mia creatività con l’autoproduzione 🙂 Purtroppo non sono una di quelle persone che possono dire di fare il lavoro che amano…..ma non importa….fortunatamente per me il lavoro è una minima parte della mia vita!
Condivido in pieno il dialogo qui sopra tra te e Felicia……la scelta vegan non è solo una scelta alimentare, ma una scelta di vita, che trasforma, che regala sensibilità, profondità nel “sentire” gli altri, umani e non. E vedere, come dici tu, quelli che intorno a te, con il tuo esempio, diventano vegan o anche solo vegetariani è una soddisfazione impagabile! Dà speranza per un futuro migliore!
Bella la tua ricetta con abbinamenti insoliti, mi ispira…..la proverò!
Un abbraccio
Serena
labalenavolante
11 Marzo 2014 at 11:13Ciao Serena! Che bello trovare qualcuno per cui il lavoro è una minima parte della vita.. anche per me è così! la società ci ha sempre più inculcato che il nostro ruolo e posizione sociale determinano chi siamo.. anche se poi sappiamo che così non è, resta a volte l’illusione di doversi identificare con quel preciso ruolo.. e questo ci porta a cercare la felicità là fuori.. ma come si può pensare di trovare la felicità in un lavoro? Qualcosa che oggi c’è e domani boh.. Non si può pensare di essere veramente felici finchè ci basiamo su quest’idea illusoria di felicità.. Quello che volevo dire col post è proprio questo, che voglio riuscire a trovare quell’isola felice dentro di me a prescindere dalle circostanze, dal lavoro, dal luogo. Come diceva Montaigne in una frase che adoro, anche sulla vetta più alta dell’Himalaya alla fine siamo sempre seduti sul nostro culo!!! Scusa il francesismo 🙂 un bacione!
Serenella Ibba
11 Marzo 2014 at 23:38Bellissima questa frase!….alla fine siamo sempre seduti sul nostro culo! E’ verissimo, se non siamo felici “dentro” possiamo andare anche in capo al mondo ma nulla cambierà! E, come dici tu, quell’isola felice è già dentro di noi…..dobbiamo solo ritrovarla! Buona “ricerca”… a te, a me e a tutti quelli in “cammino” 🙂