E’ POSSIBILE PRODURRE MENO RIFIUTI?

Il nostro pianeta sta per essere soffocato dalla plastica: ogni italiano ha usato in media, fino al primo gennaio 2011, data dell’entrata in vigore del divieto di produzione di sacchetti di polietilene, la folle cifra di trecento sacchetti di plastica all’anno, cioè venti miliardi di sacchetti per l’intera popolazione che stesi potrebbero coprire un’area simile alla Valle d’Aosta e che per biodegradarsi necessitano dei prossimi duemilacinquecento anni! (La mia vita a impatto zero, Paola Maugeri)

E se avessimo la possibilità di rendere la nostra impronta sul Pianeta più sostenibile? E se ci rendessimo conto che non tutto ciò che abbiamo serve, e ciò che è superfluo per noi ha invece un grosso impatto sull’ambiente? E se iniziassimo a cambiare il modo in cui facciamo la spesa, e le nostre abitudini quotidiane?

Con queste domande in mente, spinta anche da una recente lettura (La mia vita a impatto zero, di Paola Maugeri), in questi giorni mi sono interrogata ancora una volta su come diminuire il mio impatto sull’ambiente. Anni fa ho abbracciato la scelta vegan, che indubbiamente è la più sostenibile (e non solo a livello ambientale!), ma il mio cestino dei rifiuti è sempre zeppo di plastica!
Vorrei fare qualcosa di più, e spulciando in rete ho scoperto alcuni account Instagram davvero interessanti, di cui due in particolare che vi vorrei consigliare. Se non utilizzate instagram non vi preoccupate, esistono anche i rispettivi siti internet e le pagine FB. Comunque meritano una visita!
Sto parlando di Trash is for tossers (letteralmente: i rifiuti sono roba da c*@#ni!) e di Zero waste home (una casa senza sprechi).
L’obbiettivo di Lauren Singer (Trash is for tossers) e Bea Johnson (Zero Waste Home, di cui esiste anche il libro che sta per uscire in italiano) è ridurre i rifiuti prodotti nella vita di tutti i giorni.
Laura vive da ormai quattro anni secondo uno stile di vita ‘senza rifiuti’; pensate che tutta la spazzatura che ha prodotto in questo periodo ammonta ad appena quattro chili, come spiega nell’introduzione del suo seguitissimo blog.
E Bea? Beh, la foto qui sotto è dei rifiuti prodotti dalla sua famiglia nel 2016:

Photo credit Cristovão@Exposed-Image

 

Non so se arriverò mai a produrre un barattolino di rifiuti in un anno, ma intanto mi sono chiesta da che parte iniziare per diminuirne la quantità in modo progressivo.
Laura e Bea sembrano concordi nel partire da alcuni semplici gesti alla portata di tutti, ovvero:

#1 portare sempre con sé una shopping bag di tela, per eventuali acquisti. Oltretutto ce ne sono di bellissime!
#2  portare sempre con sé una bottiglia riutilizzabile, in caso di sete, da poter riempire a una fontanella;
#3 comprare il cibo da produttori locali (o in botteghe sfuse) è il modo più semplice per evitare imballaggi!

Oltre a queste tre semplici regole, sui loro account ho trovato tanti consigli su prodotti che possono fare la differenza, per esempio la coppetta mestruale, di cui ho già parlato qui sul blog,  prodotti di uso comune come lo spazzolino in versione ecologica (in fibra di bambù), tutorial su come realizzare delle confezioni regalo con materiali di riciclo e indicazioni utili per fare la spesa, autoprodurre, conservare e trasportare il nostro cibo e tanto altro.

Mi sono così trovata a guardare nel mio cestino della spazzatura con occhio critico per capire dove migliorare.

Mentre riflettevo sulla questione rifiuti, mi è arrivato l’invito di un’azienda francese, Lamazuna, a testare alcuni loro prodotti per l’igiene personale che sono stati recentemente lanciati anche in Italia (a settembre, per chi fosse a Bologna, verranno presentati al SANA). L’obbiettivo di questa azienda, come ho letto sul sito, è azzerare la spazzatura che si produce in bagno.

L’invito non poteva arrivare in un momento migliore! Ma com’è possibile produrre shampoo, deodoranti e altri prodotti per la cura del corpo senza inquinare?

I prodotti che ho testato non solo sono tutti vegan e certificati dalla PETA, ma sono anche ‘zero waste’, ovvero non producono spazzatura.
Ci tengo a precisare che non si tratta di un post sponsorizzato. Come avrete notato per chi mi segue da tempo, è molto difficile che io mi sbilanci a parlare qui sul blog di qualche azienda… e questo non perchè non riceva prodotti da testare, ma perché difficilmente trovo aziende in cui mi riconosco! E se non voglio parlare bene di un’azienda, preferisco non parlarne affatto. In questo caso però ho riconosciuto subito il valore del progetto e ho scelto di sostenerlo parlandone qui, perché certi marchi giovani andrebbero fatti conoscere. Tutto qui. Ma ora passiamo ai prodotti che ho testato nelle ultime settimane!

DENTIFRICIO. E’ un oggetto curioso, con il manico di legno tipo bastoncino da gelato e una forma che richiama appunto un ‘ghiacciolo’. Il dentifricio, come tutti gli altri prodotti, è venduto in una scatolina colorata di cartone compostabile.
La profumazione è classica, alla menta piperita (almeno per quello che ho provato io, ma sul sito ho visto che esiste anche in altri gusti) e dura quanto 2 tubetti di dentifricio. Con il vantaggio che è vegan, certificato da PETA e non produce rifiuti.
Parere: Per ora tra i dentifrici cruelty free che ho provato è quello che preferisco da tutti i punti di vista (durata, certificazioni, imballaggio, trasporto in valigia o viaggio) e lo ricomprerò senz’altro.

SPAZZOLINO. Si tratta di uno spazzolino composto al 70% da derivati del ricino, una pianta che (come tutte le piante) assorbe il carbonio durante la crescita, mescolato a 30% di plastica, in modo che questo materiale sopporti l’umidità del bagno e lo choc dello sfregamento durante l’utilizzo. Per coloro che avessero bisogno di cambiarlo, l’azienda mette a disposizione una busta di carta preaffrancata, tramite la quale inviarlo e consentire a Lamazuna di riciclarlo nel ciclo di produzione.

Il manico in realtà dura all’infinito, perché si può cambiare solo la testina! Insieme al manico infatti mi sono state mandate tre testine, sempre tutto confezionato in simpatiche scatoline. Il packaging è davvero curato, sia per i colori, che per le descrizioni.
Quando la testina si usura, è sufficiente attaccarne una nuova.
Parere: Personalmente preferisco gli spazzolini in bambù, ma resta un prodotto molto valido e che comunque consiglio.

SPUGNA DI KONJAC: Si tratta di una spugna naturale, utilizzata fin dall’antichità. La spugna di konjac Lamazuna è venduta essiccata ed è confezionata in un imballaggio in cartone compostabile. E’ sufficiente scaldarla qualche istante in modo che possa poi assorbire l’acqua!
Parere: Mai più senza! E’ leggermente esfoliante, ma allo stesso tempo delicata, ideale anche per i bebè.

SHAMPO SOLIDO: Ero molto scettica perché in passato ho provato diversi shampoo solidi, ma su di me spesso sono troppo aggressivi, pur essendo bio etc. In questo caso ho trovato un ottimo shampoo, che sgrassa senza risultare però aggressivo. Quello che ho usato io è quello per capelli normali al pino. La durata è eccezionale, ovvero quanto due flaconi di shampoo tradizionale. Anche qui, senza produrre alcun rifiuto, visto che lo shampoo solido è venduto in una scatolina di cartone.
Parere: Il miglior shampoo solido provato finora, da tutti i punti di vista (durata, certificazioni, imballaggio, formulazione degli ingredienti). Ho la cute molto delicata, le punte secche e le radici che tendono a ingrassarsi perché mi tocco spesso i capelli, ma con questo prodotto restano puliti a lungo. Fantastico!

DEODORANTE: Si tratta di un deodorante solido confezionato in una scatolina colorata di cartoncino compostabile. La durata è quanto due stick tradizionali, ma senza produrre rifiuti. Non lascia aloni ed è facile da applicare. Bisogna bagnarlo leggermente e poi passarlo e attendere qualche istante che si fissi. Per quanto mi riguarda si tratta di un ottimo prodotto. La profumazione è molto delicata.

ORICULI: E’ un bastoncino di legno che serve per la pulizia delle orecchie. Questo bastoncino pulisci orecchie ecologico rimpiazza i cotton fioc per sempre! Questo ingegnoso strumento proviene dal Giappone e dalla Cina, dove è utilizzato da tutta la popolazione! Non solo un risparmio di cotton fioc e quindi di rifiuti, ma anche di denaro! Ogni oriculì ha un’estremità colorata, in modo che ogni membro della famiglia possa avere il suo; è indicato anche per la pulizia delle orecchie dei più piccoli, purché usato da un adulto.
Parere: Insieme allo shampoo è il prodotto del quale non farò più a meno, davvero ingegnoso, igienico, utile!

Già solo utilizzando questi prodotti, risparmierò parecchi rifiuti, almeno in bagno. Ne sono davvero felice, e anche l’ambiente ringrazia 🙂

E voi che accorgimenti utilizzate per eliminare i rifiuti in bagno e non solo? Avete provato i prodotti Lamazuna? Pareri?

A presto! Nei prossimi giorni seguitemi sulle stories, vi porto con me alla scoperta di una città nuova ricca di posticini vegan dove mangiare!

 

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