latte di soia fatto in casa

Nessun tipo di latte, vegetale o animale, è nutrizionalmente indispensabile, ad eccezione del latte materno per il lattante.

Luciana Baroni, Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana

A chi mi chiede perché non consumo più latte animale, in genere rispondo che questo tipo di alimento, contrariamente a quanto ho sempre pensato, non è affatto necessario. Eppure la questione è più profonda. Questa scelta  coinvolge varie motivazioni, da quella ambientalista a quella etica.

Inizierò da quest’ultima. Si crede che il latte sia prodotto senza causare sofferenza alcuna all’animale, come se fosse un fatto naturale che la mucca ne produca litri al giorno. Del resto le pubblicità sono tutte all’insegna della favola della mucca felice, libera di pascolare su verdi prati fioriti e lieta di donarci il proprio latte.. La produzione segue invece le regole della massimizzazione dei profitti dettate dagli allevamenti intensivi, a discapito degli animali che vivono costretti in spazi angusti. I maschi sono considerati  improduttivi e vengono quindi eliminati da piccoli; le femmine sono forzate a produrre latte, e non appena ne sfornano meno vengono ‘rottamate’ anche loro. In altre parole agnellini, capretti e vitellini finiscono al macello. Questo vale per qualunque allevamento. Non esiste produzione di latte senza sofferenza. La produzione di latte è collegata alla nascita dei cuccioli e dura solo per un certo periodo, poi dovrà nascere un nuovo cucciolo. O niente latte! Questo ciclo infinito di gravidanze e parti, inoltre, non è per nulla salutare per la mucca, che viene munta per mesi dopo ogni parto, ovvero per molto più tempo di quanto ne richiederebbe l’allattamento in natura. A causa di questo sfruttamento, spesso le mammelle si infiammano, causando ulteriore sofferenza all’animale.

Niente gioverà al pianeta più del passaggio a una dieta vegetariana

(Albert Einstein)

L’allevamento di animali è causa di un devastante impatto sull’ambiente; che sia per la produzione di “carne” o di uova o di latte, non fa differenza.

A questo proposito vorrei citare una recente relazione di Rajendra Pachauri (coordinatore del gruppo dell’Onu sui cambiamenti climatici), dal titolo Less Meat, less Heat. Impacts on livestock on climate change,  secondo la quale se una persona per 70 anni mangiasse solo cibi vegetali immetterebbe nell’atmosfera circa 100 TONNELLATE in meno di gas serra rispetto a una che consumi carne.

Non può lasciarci indifferenti inoltre l’ultimo allarmante rapporto della Settimana Mondiale dell’Acqua (agosto 2012): se entro il 2050 la popolazione mondiale non si orienterà verso una dieta vegetariana, si rischieranno gravi carestie.

Non ci sarà abbastanza acqua per produrre il cibo necessario ai due miliardi di persone in più che ci saranno nel 2050 – ha scritto Malik Falkenmark, autrice del capitolo del rapporto– soprattutto se si manterranno i trend attuali, che vedono il mondo avvicinarsi a una dieta di tipo occidentale con il 20% delle proteine assunte derivanti dagli animali”.

Ci sarebbe ancora molto da dire, spero di non essermi dilungata già troppo. Essendo un argomento che mi sta molto a cuore ho voluto dedicare al post più spazio del solito.

Rimando dunque a un sito ben fatto per chi desiderasse approfondire meglio la questione: www.infolatte.it.

Se proprio non vogliamo fare a meno del latte, ecco la ricetta per fare in casa un sostituto vegetale, facile e veloce da ottenere: il latte di soia. Si tratta di un alimento ricco di proteine, lipidi carboidrati e con un buon contenuto di ferro, fosforo, calcio, potassio e vitamine.

INGREDIENTI

–          100 grammi di fagioli di soia gialli secchi;

–          1 litro di acqua;

–          1 pizzico di sale;

–          1 cucchiaio di zucchero grezzo di canna.

Alla sera ho messo ammollo i fagioli di soia. Il mattino dopo li ho sciacquati bene, ho eliminato le pellicine che si sono staccate con l’ammollo ( decorticare i fagioli, magari sfregandoli tra loro con le mani, aiuta a togliere il sapore ‘fagioloso’ del latte di soia! ) e li ho messi in 1 litro d’acqua. A questo punto ho frullato tutto col minipimer, tolto la schiuma con un cucchiaio e fatto bollire per 15 minuti. Ho filtrato con un colino il composto ottenuto ( lo scarto del latte di soia, l’okara, può essere utilizzato per altre ricette ) e aggiunto 1 pizzico di sale e zucchero grezzo di canna ( a me piace un po’ dolce, quindi 1 cucchiaio).

Lasciate raffreddare e.. potrete gustare un latte delizioso, senza causare sofferenza a nessun Essere Vivente, spendendo meno che acquistarne uno già pronto ( che non guasta! )  e riducendo gli imballi.

Il latte si conserverà in frigo per alcuni giorni!

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