Si sente sempre più spesso parlare di crudismo, ma cosa significa esattamente?
Quali sono gli ingredienti previsti da questo tipo di alimentazione? Quali le lavorazioni che permettono di mantenere ‘intatti’ i cibi?
La cucina crudista di Laura Cuccato e Michele Maino risponde a queste domande, attraverso un libro di crudismo che è anche vegano.
Bene. Togliamo anche carne, uova e latticini. Cosa rimane allora?
Essere crudisti significa mangiare frutta e verdura, germogli e semi e seguire le regole comportamentali dell’igienismo: uno stile di vita che aiuta a disintossicare mente e corpo trattano gli alimenti alla temperatura massima di 45°C.
Nella prima parte del libro vengono descritte le principali operazioni per questo tipo di cucina: fermentazione, marinatura, essiccazione, germogliazione, estrazione di succhi, pulizia e taglio. Vengono poi esaminati alcuni strumenti che possono risultare utili per preparare i cibi, ovvero mixer, estrattori, frullatori, essiccatori ( ehm, messaggio subliminale, tra poco è il mio compleanno, quindi membri della famigghia che siete all’ascolto.. ).
Grande spazio viene dato anche all’arte del condimento, dalle emulsioni ai dolcificanti agli addensanti.
Curiosità: i crudisti duri e puri non usano alcun tipo di salsa di soia perché spesso la soia è transgenica e i fagioli vengono sottoposti a un processo di bollitura. Dopo la bollitura interviene una procedura di fermentazione che rende di nuovo ‘vivo’ l’alimento. Nella filiera industriale si procede poi alla pastorizzazione, che avviene ad alte temperature e quindi ‘cuoce’ nuovamente l’alimento. Alcuni crudisti utilizzano così la nama shoyu ( in giapponese = soya cruda), che è una salsa non pastorizzata. Lo stesso discorso vale per il miso.
Nella seconda parte del libro ci sono le ricette: antipasti, primi, secondi, insalate e ‘formaggi’, pane, crackers, salse e dolci.
Questo libro può essere utile non solo per chi ha scelto un’alimentazione crudista, ma anche per chi, come me, fino a poco tempo fa concepiva il cibo crudo al massimo come un’insalata o una macedonia ( !!! ). Ecco, sfogliando queste ricette mi si è aperto un mondo. E ho scoperto soprattutto l’amore per i dolci crudisti.. per chi non l’avesse notato dalle ultime ricette pubblicate!!!
Credo molto nell’importanza di diffondere testi come questo e portarli a conoscenza anche di chi non è vegano/crudista, quindi partecipo volentieri all’iniziativa del Giovedì del libro di cucina, nata da Annalisa di passatotralemani per condividere consigli, chiacchiere ed esperienze sulla nutrizione e produzione di cibo. L’iniziativa del Giovedì è condivisa anche dal gruppo Facebook Genitori Veg.
Per ci avesse voglia di approfondire l’argomento, sbirciare qualche ricetta o dare il proprio contributo, segnalo il gruppo FB I eat raw, nato da un’idea di Mari di cucinaverdedolcesalata, che ha coinvolto Annalisa di passatotralemani, Daria di Goccedaria e la sottoscritta balena.
Uh, ecco il link: https://www.facebook.com/groups/1496068260624748/
Vi aspettiamo numerosi!!!
19 Comments
neofrieda79
5 Giugno 2014 at 8:54Grazie cara, efficientissima! Ho avuto il piacere di conoscere Laura di persona, è travolgente!
labalenavolante
8 Giugno 2014 at 16:09<3
Rebecca Antolini
5 Giugno 2014 at 10:48ho reccentemente sentito parlare di questo libro… e credo di andare prenderlo ..
labalenavolante
8 Giugno 2014 at 16:37ti piacerà senz’altro e credo he presto vedremo qualche ricetta raw anche da te 🙂
Daria
5 Giugno 2014 at 12:33Altro libro da cercare! Bello bello…
labalenavolante
8 Giugno 2014 at 16:39sì 🙂 Poi non l’ho scritto, ma in questo libro ci sono tutti ingredienti piuttosto semplici da trovare.. perché poi, io, dove trovare maca, lucuma, bacche di goji e polvere di baobab o radice di loto.. dovrei partire per una spedizione nella foresta Amazzonica!!
Daria
8 Giugno 2014 at 20:29In quanto a ingredienti così esotici neppure io saprei dove andarli a reperire e tutto sommato non li ritengo neppure indispensabili, soprattutto se non sono certa dell’eticità della lavorazione. Preferisco di gran lunga ingredienti più locali. Con l’essicatore molta della frutta e della verdura secca riesco a farmela in casa con ingredienti autoprodotti o acquistati localmente col gas e questo per me è fondamentale, infatti se andiamo a vedere la provenienza anche di ingredienti semplici come i fichi o le albicocche, spesso scopriamo che di strada ne hanno fatto parecchia anche nel bio.
Sissa
6 Giugno 2014 at 22:40Donna tentatrice…
labalenavolante
8 Giugno 2014 at 16:36Chi, io?????!!!
😉
naturalentamente
7 Giugno 2014 at 19:42Io amo mangiar crudo, e ora che fa caldo (finalmente!) mangio crudo fino a sera. Ma ogni volta che si parla di crudismo sono afflitta da millemila perplessità. Io mi limito a mangiare la frutta tal quale Natura ce la propone, insalatone di verdure e semi, fichi secchi e mandorle.Ho una vecchia centrifuga che mi ha regalato mia madre, visto che la teneva in una scatola a prender polvere da almeno 20 anni, quindi a volte, molto sporadicamente, faccio dei centrifugati. Stop. Faccio davvero molta fatica a concepire il crudo come qualcosa di più elaborato: lo associo moltissimo alle idee di essenzialità e semplicità. Forse dovrei procurarmi questo libro per sbloccarmi ed avere una visione meno naive della faccenda. 🙂
labalenavolante
8 Giugno 2014 at 16:36Ciao Vale! Eh, sugli attrezzi ti dirò che qui andiamo avanti a frullino vintage e pestello. Vantaggi: quando preparo il pesto per l’inverno mi rassodo tutti i bicipiti che neanche un mese di attrezzi in palestra. L’essiccatore però mi tenta e non poco.. qui mangiamo tanti pomodorini, fichi, mandorle, albicocche, tutti essiccati. Mi piacerebbe farli in casa.. scegliendo io gli ingredienti (quindi appunto pomodorini, fichi, mandorle e albicocche). Chissà se è comodo.. perché poi non sono questa gran casalinga che si mette a pulire il fornetto con lo spazzolino tipo orsetto lavatore.. su queste cose sono assolutamente per la praticità. Quindi ho ridotto al minimo gli attrezzi. Vedremo, questo essiccatore, se supererà le prove di una casalinga pigra come la sottoscritta..
Il cibo crudo nel mio immaginario prendeva la forma di insalate, macedonie (che però non mangio) e pinzimonio. Stop. Poi leggendo libri di ricette tipo questo, mi sono ritrovata tanto spesso a dire MA CHE, DAVVERO?! No, dai, non è possibile riuscire a fare certi piatti senza cuocere.. così ho voluto provare, soprattutto con i dolci, il mio punto debole..
ora, quello che cerco di fare è fare mie queste ricette con ingredienti il più semplici possibile.. anche perché ingredienti come maca, lucuma, bacche di goji e baobab non saprei nemmeno dove andarli a pescare 🙂
naturalentamente
9 Giugno 2014 at 21:59Sì, infatti. Un’altra immensa perplessità sulle ricette crudiste sono gli ingredienti, la loro provenienza…sono assolutamente d’accordo con quanto ha scritto Daria. L’essiccatore tenta anche me, devo dire…e più ci penso più mi convinco che prima che tutti i milioni di fichi delle nostre piante maturino dovrei procurarmene uno. 🙂
MARI
8 Giugno 2014 at 20:04E’ il primo libro sul crudismo che ho acquistato!
Mi ha aperto le porte ad un nuovo mondo a tavola! 🙂
labalenavolante
11 Giugno 2014 at 18:51Anche per me è stato il primo!! (di una lunga serie.. oh, ormai non ci sto più dietro a tutte le nuove pubblicazioni! Un ottimo segnale che questi argomenti interessano sempre di più!!)
Alice
11 Giugno 2014 at 10:18Molto interessante! Con la bella stagione preferisco i cibi freschi e crudi, ma devo dire che non sono molto afferrata e attrezzata al proposito…questo è senz’altro un buon libro da cui partire 🙂
labalenavolante
11 Giugno 2014 at 18:50Ciao Alice, come stai? E’ un po’ che non passo a trovarti!!! Sì, è un ottimo libro per iniziare, e la stagione si presta particolarmente :-))
un bacione
lusciousbooks
17 Giugno 2014 at 10:55Hello
We have recently published an ebook called I Gelati Della Fatina Vegana (the original is The Vegan Cookie Fairy’s Ice Creams by Clemence Moulaert) and we were wondering whether you would be interested in reviewing the book on your blog?
To help you decide, you can find out more about the book on http://www.lusciousbooks.co.uk/i-gelati-della-fatina-vegana and you can also visit Clemence’s website http://www.thevegancookiefairy.com to view her other recipes.
If you are interested, please get in touch via http://www.lusciousbooks.co.uk/contact, We would love to hear from you!
Best wishes
Tarja
antoblog
19 Giugno 2014 at 22:19Complimenti per il tuo blog mi piace molto e ho deciso di seguirlo perchè mi piacerebbe cucinare anche cibi vegani ogni tanto 🙂 , volevo dirti che mi hai divertito con le parole su di te e mi sono commossa anche io quando ho letto il commento di tua mamma!!! bellissimo ….. ciao a presto.
labalenavolante
20 Giugno 2014 at 6:07Ciao! Benvenuta a bordo allora! Eh, la mamma.. Quattro anni fa quando nasceva questo spazio lo seguivano giusto lei, le mie coinquiline, qualche folle amico e un paio di avventurieri della blogosfera.. Da allora è sempre stata la lettrice più attenta.. E in parte se evito parolacce nei post e’ anche per questo! Una volta ho scritto ‘scoregge’ e apriti cielo! Ghghgh ps. vengo presto a trovarti per qualche idea riciclosa!!