RAVIOLI FATTI IN CASA VEGAN E SENZA GLUTINE

“Dedichiamo ai nostri cani i ritagli del nostro tempo, i ritagli del nostro spazio e i ritagli del nostro amore. Loro in cambio si donano completamente. ”
– M. Facklam

Erano trascorsi 15 anni da quel giorno di settembre in cui aveva trovato un vecchio gatto tutto sporco ed emaciato buttato come un rifiuto tra i bidoni dell’immondizia. I loro sguardi si erano incrociati un istante, quanto bastò per farle capire che lo avrebbe portato con sé.
Telefonò a sua madre, perché non voleva presentarsi a casa così, senza preavviso, portando con se’ un nuovo inquilino con i rasta. Le spiegò la situazione, e lei disse solo: “Portalo via di lì. Vi aspetto.”
Lo chiamarono Nygel.
Solitamente era molto mattiniera, più di sua mamma. Adorava svegliarsi presto, e assaporare quel momento della giornata in cui tutto è tranquillo. Lavava i piatti della sera prima, dava da mangiare a Nygel e preparava il caffè per sé e per sua mamma.
Fin dal primo giorno in cui lo aveva portato a casa, appena sentiva che stava per alzarsi dal letto, Nygel si stiracchiava e poi correva a strofinarsi contro le sue gambe, chiedendole i grattini sulla schiena. Non gli bastava che riempisse la ciotola di cibo e che aprisse la finestra per farlo uscire sul terrazzo a rincorrere farfalle e lucertole; Nygel voleva interagire. Mentre lavava i piatti, lui si rotolava sulla schiena per distrarla e invitarla a giocare con lui… cosa che lei faceva spesso.
Anche se amava giocare e fare le coccole a Nygel, c’erano giorni in cui era di fretta  per l’università o il lavoro, e correva fuori casa senza dedicargli molte attenzioni.
Un giorno Nygel iniziò ad avere seri problemi di salute, dovuti in parte all’età avanzata. Soffriva, aveva smesso di mangiare e la qualità della sua vita cominciò a peggiorare giorno dopo giorno. Dopo una visita dal veterinario, la mamma le disse: “Lucy, è il momento. Dobbiamo lasciarlo andare”.
Si rifiutò e le disse che non era pronta. Ma la mamma le fece capire che questa decisione non era per lei. Doveva trovare la forza per fare quello che era meglio per Nygel. E lo fece.
L’ultima mattina si alzò in anticipo e trascorse tanto tempo con lui. Dopo poco arrivò anche la mamma. Si misero fuori al sole, e diedero a Nygel il suo cibo preferito, facendogli sentire tutto il loro amore.
Nel pomeriggio arrivò la veterinaria e fu il momento di dirgli addio.
Dopo quel giorno, alzarsi la mattina non fu più la stessa cosa. Si rese conto di quanto tempo spesso avesse sprecato dietro a faccende e preoccupazioni inutili, invece di godersi di più ogni minuto con Nygel. Nygel non c’era più, ma le aveva insegnato quanto tutto questo fosse importante.

Ora Lucy è cresciuta e vive in un’altra città, insieme a tre gatti, un cane e suo marito. Insieme trascorrono non solo i loro risvegli, ma anche tanti momenti di qualità, e questo lo devono a Nygel.

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Cari aficionados, è con una certa emozione che pubblico questa ricetta. Perché da quando sono vegana e per giunta ho dovuto rinunciare al mio amatissimo glutine, non avete idea di quanti miseri tentativi abbia fatto per preparare della buona pasta vegan e senza glutine fatta in casa. Ho provato con qualunque varietà di farina: riso, grano saraceno, mais, quinoa e persino con quella di amaranto. Ho aggiunto addensanti dai nomi impronunciabili, provato con l’amido, con olio… Nulla. Il problema era la lavorazione. Nulla che stesse insieme tanto da stendere una sfoglia sottile, aggiungere il ripieno… Ho iniziato a consultare blog e siti dedicati a celiaci, ma quasi sempre utilizzavano uova per l’impasto… ho consultato blog e siti dedicati a vegani, ma solitamente gli impasti erano con farine glutinose… finché ho trovato un commento a una ricetta su un sito di un’azienda che fa prodotti senza glutine e mi si è aperto un mondo.
Ora, forse molti storceranno il naso, perché il fatto è, siore e siori, che ho usato un mix di farine già pronto. Ci tengo a precisare tuttavia che non sono pagata per sponsorizzare questo prodotto, né intercorre tra me e l’azienda alcun tipo di rapporto. Al momento però è l’unica con cui abbia avuto un buonissimo risultato, e siccome sono felice di poter mangiare di nuovo la mia amata pasta ripiena fatta in casa, condivido qui.

Gli ingredienti di questo mix ‘per pasta fresca senza glutine’, se qualcuno volesse cimentarsi a replicarla da sé, sono i seguenti: amido di mais, amido di tapioca, farina di mais e addensante (gomma di xantano).

Ma ora via alla ricetta.

Per 32 ravioli fatti in casa vegan e senza glutine:
– 200 g di mix di farina Nutrifree per pasta fresca
– 140 ml di acqua
– 1 pizzico di curcuma
– 1 pizzico di sale marino integrale
– 4 cucchiai di olio extravergine

Per il ripieno:
– 1 panetto di tofu
– 1 manciata di foglie di salvia
– 1 pizzico di sale marino integrale
– olio extravergine

Per guarnire:
– pepe rosa in grani
– olio extravergine
– scorza di limone biologico

Ho mescolato la farina con la curcuma (serve a dare il colore giallino), aggiunto il sale e poi l’acqua poco per volta. Infine ho aggiunto l’olio e iniziato a impastare fino a ottenere un impasto elastico. Ho steso l’impasto con il matterello su una superficie infarinata (ho usato farina di riso). La pasta si stende benissimo, anche molto sottile, e non si rompe! Devo dire che questa gomma di Xantano deve avere dei poteri magici… in effetti la utilizzano spesso in molti dei libri di ricette vegan e senza glutine in mio possesso (per esempio questo e questo) per realizzare impasti fenomenali.
A parte ho preparato il ripieno frullando nel mixer gli ingredienti.
A questo punto potete procedere in più modi. Io ho steso la sfoglia su una ravioliera, ma potete farne a meno e se avete una buona mano potete utilizzare una semplice rotellina. Se usate la ravioliera conviene spolverarla con un po’ di farina prima di stendervi sopra la sfoglia. Ho farcito la sfoglia seguendo le cavità formatesi sulla ravioliera, poi ho steso sopra un altro strato di sfoglia, passandola con il matterello, eee… i ravioli sono venuti perfetti!
Ho potato a ebollizione una pentola d’acqua, aggiunto il sale, e poi immerso i ravioli. Dopo pochi minuti (circa 3/4) sono venuti a galla, e li ho scolati con una schiumarola. Non si sono sfaldati, il ripieno è rimasto dentro al suo posto, e la cottura è risultata al dente.
Li ho impiattati aggiungendo olio, la scorza di un limone grattuggiato e del pepe rosa.

Che ve ne pare? Avete altre ricette collaudate di pasta ripiena vegan e senza glutine da suggerirmi? Ora proverò questo impasto anche per le tagliatelle e per replicare la ricetta di mia nonna dei tortelli di zucca, in chiave vegan e senza glutine.