Dopo aver sfogliato le 226 ricette dolci di questo libro, non so voi, ma a me è venuta una gran voglia di preparare una super tortazza voluttuosa, ricoperta da crema al cioccolato.. anzi no, dei biscotti croccanti e saporosi.. o meglio ancora un soffice plum cake da inzuppare la mattina nel latte d’avena o di riso.
Insomma, mettetela come volete, ma dopo averlo letto sarà difficile trattenersi dal mettersi ai fornelli e sperimentare uno dei tantissimi dolci proposti.
Oltretutto volete mettere la soddisfazione di strafocchiarsi ‘ a cuor leggero’?
In queste preparazioni infatti non ci sono burro, nè latte nè uova.
Gli animali ringraziano.
E anche l’interno coscia.
Scusate se è poco.
Ma figurati, i dolci vegani non sapranno di niente..
Forse è questo il pensiero di molti che non hanno mai assaggiato un dolce vegan. All’inizio, quando mi sono approcciata a questo stile di vita, in parte lo pensavo anch’io. Temevo che essere vegan volesse dire nutrirsi solo di cose dai nomi strani e impronunciabili, che so, muschi e licheni che crescono solo sulle vette più alte dell’Himalaya, bacche dell’Amazzonia o vischiosi centrifugati di alghe. Nonostante questo, ero disposta a tutto, anche a cogliere io stessa quelle bacche, se fosse stato il solo modo al mondo per non nutrirmi dei miei fratelli animali.
Insomma, non immaginavo che un vegano potesse mangiare cose comuni, meno che mai pensavo fosse possibile preparare pasticcini, panettoni, colombe, ciambelle senza utilizzare derivati animali. E se anche fosse stato possibile, questi di certo avrebbero assunto un sapore orrendo. Di carta. Erano gli anni in cui finito il liceo classico partivo per la Grecia convinta che parlassero il greco che avevo studiato sui libri a scuola. Lo stesso di Aristotele. Insomma, ero piuttosto naiv.
Col tempo per fortunami sono dovuta ricredere su tutto, e con grande gioia ho scoperto che eliminare burro, latte e uova non significa togliersi il piacere di gustare dolci. Anzi.
Questo libro descrive l’arte della pasticceria naturale, rispettando perfino i principi dello yin e yang, con una sezione dedicata anche ai celiaci e agli intolleranti al lievito, con spiegazioni e ingredienti semplici, che possono essere alla portata di tutti, sia per le preparazioni base come creme, impasti rustici, frolla, sia per ricette più elaborate, dalla pastiera napoletana al pandolce, dalla sacher al tiramisù.
Del resto Pasquale Boscarello ha cominciato a impastare pane e dolci biologici nel 1977, a Londra e questo volume è nato dalla sua trentennale esperienza nel settore.
***
Credo molto nell’importanza di diffondere testi come questo e portarli a conoscenza anche di chi non è vegano, quindi partecipo volentieri all’iniziativa del Giovedì del libro dicucina, nata da Annalisa di passatotralemani per condividere consigli, chiacchiere ed esperienze sulla nutrizione e produzione di cibo. L’iniziativa del Giovedì è condivisa anche dal gruppo Facebook Genitori Veg.
24 Comments
Serena di Enjoy Life
30 Aprile 2014 at 22:56Ce l’ho! Tantissime super ricette semplicissime! Una delle ricette di questo libro che faccio più spesso è quella delle fette biscottate con uvetta e sesamo……bontà!!!!
labalenavolante
1 Maggio 2014 at 17:36Ecco perchè desidero un forno!
Anche per poter sfornare fette biscottate a gogò! 😉
Comunque, non manca molto e potrò sperimentarle tutte, stiamo cercando una nuova casetta. Con forno.
un bacione
alicegrandi
30 Aprile 2014 at 23:04Io ho il libro sulla piccola pasticceria di Boscarello…ai suoi dolci vegan non manca proprio niente sono buonissimi 🙂 Un bacione e buon primo maggio :*
labalenavolante
1 Maggio 2014 at 17:40Ciao Alice!
Sarà il prossimo che prendo!! Mi ritrovo molto nella scelta degli ingredienti e mi intriga la filosofia che c’è dietro ogni ricetta di questo grande chef!
Buon 1 maggio anche a te stellin
un bacione!!
ilmondodici
1 Maggio 2014 at 3:45Deve esser molto molto interessante (anche se ho paura per il giro vita, i dolci sono il mio tallone di Achille, non so resistere per questo cerco di farne pochi ;)) e la copertina mi ricorda le crostate multicolor che ffaceva mia mamma quando ero piccola 🙂
Sulla golosità dei dolci vegan… Ho assaggiato cose che nessun umano potrebbe non amare 😉 eh eh… Ciao!
labalenavolante
1 Maggio 2014 at 17:44Come ti capisco.. infatti non avere il forno da un lato è una benedizione.. altrimenti sfornerei torte e biscotti ogni santo giorno!
Sulla golosità dei dolci vegani ormai non ho più alcun dubbio.. e nemmeno i miei famigliari e amici, che spesso mi commissionano dolci per festeggiare compleanni, cresime.. ormai ogni scusa è buona per provare se i dolci vegan sono buoni quanto quelli tradizionali.. e da come spazzolano piatti e teglie direi di sì!!!
un bacione Cì!
neofrieda79
1 Maggio 2014 at 5:46Grazie <3 ti confesso che ho comprato e adorato i suoi libri e..non ho mai provato una ricetta, neanche per ispirarmi! Quante cose nella lista del to do 😛 Buon 1 maggio cara!
labalenavolante
1 Maggio 2014 at 17:53Eh, devo dire che il fatto che non ci siano foto mi ha stuzzicato parecchio la fantasia.. un po’ come un libro senza immagini che ti fa viaggiare con la mente.. mi sono immaginata ogni torta, plum cake..
..sai come faceva Peter Pan a tavola con i suoi amici..
..ecco. Ora però voglio addentarne una!!!!
neofrieda79
7 Maggio 2014 at 9:00😀 evviva peter!
MARI
1 Maggio 2014 at 16:37Mi è capitato di vederlo mille volte e devo dire che non mi sono mai soffermata a prenderlo in mano e sfogliarlo! La tua recensione mi ha convinto! la prossima volta lo metto nel carrello della spesa! 😉
labalenavolante
1 Maggio 2014 at 17:59Mari, sappi che una volta acquistato ti metterai a voler sfornare dolci a gogò.
Ho già capito che questo libro mi porterà ad allenare i miei addominali.. certo, per quando dovrò sforzarmi a trattenerli indossando il costume :-)))))))
Felicia
2 Maggio 2014 at 4:07Leggo sempre con interesse le tue recensioni, dovrò sfogliare nuovamente il libro Pasticceria naturale, della stessa collana e delle stesso autore ho Biscotti al naturale, ma dopo aver provato alcune preparazioni l’ho accantonato, le ricette proposte invintante e gustose sono comunque troppo dolci per i miei gusti. Riguarderò con occhi diversi il libro sulla pasticceria 🙂
labalenavolante
2 Maggio 2014 at 12:37Ciao Feli, non conoscevo ‘Biscotti al naturale’.. per una biscottodipendente come me credo non possa mancare.. anni fa dovevo cercare le ricette in inglese o comunque su libri stranieri, ora non tengo più il passo con tutte queste nuove pubblicazioni in italiano! Tra tanti, Boscarello mi ispira fiducia e professionalità, per questo credo mi rifornirò direttamente di tutta la serie 😉
a presto, sto meditando qualcosa a base di asparagi, sappilo <3
Sissa
2 Maggio 2014 at 14:46Ciao Lucy 🙂 come stai?
Io i suoi libri li ho praticamente tutti.Sono i primi, sui dolci vegani, che ho acquistato per prendere spunto.
Quello che recensioni non è tra i miei preferiti, non mi piace l’uso del lievito di birra per le torte e le ricette hanno dosi esagerate (oltre che essere eccessivamente dolci) e la conversione a volte è, per quel che mi riguarda, poco pratica.
Comunque, l’ho risfogliato proprio in occasione del tuo post: i tofu-cake non mi sembrano male!
…ma come, non hai il forno?!?!?
Un abbraccio ed a presto 🙂
Sissa
labalenavolante
3 Maggio 2014 at 8:48Ciao Sissa! Sì, sulle dosi generose dipende dai punti di vista, per me non è un problema dividere in proporzione.. mentre il vero problema al momento è il forno, perchè nell’attuale casetta non c’è.. è talmente piccina che non ci stava.. non a caso le ultime ricette erano tutte crudiste ahahahah!! In realtà in alcuni casi mi ospitano amiche e vicine di casa fornodotate.. comunque, work in progress, sto guardando un po’ di annunci per una casa con una vera cucina!! 😉
Anche a me hanno incuriosito parecchio i tofu cake, mi era capitato di prepararli durante un corso di pasticceria vegan tempo fa.. buonissimi!
Elena
2 Maggio 2014 at 15:33Mi è arrivato tre giorni fa nel pacco di Amazon! 😀 insieme anche alla pasticeria naturale macrobiotica… potevo prendere anche quello sui biscotti ma non volevo esagerare 😛 sto acquistando un sacco di ricettari vegan ultimamente 😀 Ce ne sono un sacco di veramente interessanti! Non ho capito se ti manca un forno a legna/professionale oppure ti manca proprio… Ciao a presto!
Ele
labalenavolante
3 Maggio 2014 at 8:52Ciao Elena, sono curiosa del tuo parere allora, e di eventuali consigli su altri ricettari ;-P
Il forno non c’è proprio, al momento vivo in una casina moooolto romantica e bohemienne, dove è tutto ‘ino’.. una mansard-ina, col terrazz-ino, e un cucin-ino.. senza forno!!!! Mi sto guardando intorno per una casa altrettanto romantica e bohemienne, ma stavolta col forno, cheèmmmeglio!! bacio
Elena
7 Maggio 2014 at 1:44Allora la prima ricetta che proverò da questo libro ti farò sapere 😀
Attualmente la mia libreria dispone di “la cucina Etica” La cucina etica veloce” La cucina etica dolce” e devo dire che sono fatti bene e le ricette spiegate bene e testate con successo, poi ho “formaggi veg” a me piace molto l’autoproduzione però devo dire che alcune parti del libro sono lacunose e non spiegate bene, soprattuto il procedimento, cosa non da poco per i neofiti dell’autoproduzione.
Poi ho “solo crudo” e “seitan” di stefano momentè, sono attratta dal crudismo ma per ora riesco a farmi solo gli spaghetti raw 😛 Dimenticavo, un libro anche sui germogli e come farseli in casa…
Per quanto riguarda il forno, se ti può consolare, pur avendo un cucina grande la mia scelta del forno è stata pessima. Ho preso un forno combinato microonde che sembra quello della barbie 🙁 potessi tornare indietro non lo prenderei. Questo perchè ho voluto il cassetto scaldavivande sotto e con le misure standard non ci stava 🙁 La prossima cucina sarà perfetta 😉
Baci
labalenavolante
10 Maggio 2014 at 10:43ahahah.. se postessi ora ucciderei anche solo per un fornetto della Barbie!!!
Formaggi veg non l’ho ancora acquistato, ma mi incuriosisce.. al momento i formaggi che autoproduco sono la ricotta di soia, il tofu, uno spalmabile di soia, una specie di formaggio a pasta dura con gli anacardi e sono all’ennesimo tentativo di produzione di una veg mozzarella decente. Chissà, magari lì potrei trovare una risposta partendo già con qualche rudimento. Ho visto certe foto di mozzarelle di riso che mettono l’acquolina solo a guardarle!!!!! Anche se in tavola prediligo cibi poco lavorati e il più possibile naturali, voglio togliermi la soddisfazione di riuscire a preparare da sola una signora mozzarella veg. 😉
un bacione
anna
9 Maggio 2014 at 8:48non vedo l’ora di leggere qualche ricettina dolce allora! 😉
labalenavolante
10 Maggio 2014 at 10:36Ciao Anna, ho provato già la base per la crostata.. uno dei miei dolci preferiti (insieme al veg tiramisù, alla veg sacher, ai veg muffin.. oddio, praticamente non credo esista un dolce a cui so resistere <3). Presto mi metterò all'opera per condividere anche qui i miei esperimenti 🙂
bacione
Teresa
12 Maggio 2014 at 8:10Anche io come te ero convinta di cose, diciamocelo, un po’ apocalittiche.
Convinzioni che nel mio caso nascevano dalla totale ignoranza. Sopratutto sui dolci ero del tutto scettica, pensavo che sarebbe stata la cosa che più mi sarebbe “mancata”. Mai fatto così tanti dolci in vita mia come in questo periodo..
Grazie del consiglio sul libro, sembra molto utile.
Buona giornata!
labalenavolante
13 Maggio 2014 at 9:49Ciao Teresa, a vedere i risultati sul tuo blog direi che ti vengono anche molto bene! I bagel sono una cannonata!
A presto,
buona giornata!